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.Spero di non dover tornare a combattere,pensò.Spero tanto di non dover tornare a combattere.Ma verso mezzanotte combatté e questa volta sapeva che il combattimento erainutile.Giunsero in una frotta, e il vecchio riuscì a vedere soltanto le linee fattenell'acqua dalle pinne e la loro fosforescenza quando si gettarono sul pesce.Prese amazzate le teste e udì le mascelle serrarsi e la barca scrollata mentre gli squaliattaccavano da sotto.Colpì disperatamente qualcosa che si poteva soltanto sentire eudire e sentì qualcosa impadronirsi della mazza e la mazza scomparve.Strappò dal timone la barra e ricominciò a sferrare mazzate, stringendola contutt'e due le mani e abbattendola più volte.Ma ormai erano già arrivati a prua e siammassavano l'uno dopo l'altro e tutti insieme, e mentre si voltavano per ritornaresubito, i pezzi di carne strappati si vedevano luminosi sott'acqua.Alla fine, uno giunse alla testa e il vecchio capì che era finita.Abbatté la barrasulla testa dello squalo mentre le mascelle erano serrate nella testa del pesce, che nonsi lasciava staccare.Colpì una e due e più volte.Udì la barra che si spezzava e battélo squalo con l'impugnatura scheggiata.La sentì penetrare e sapendo che eratagliente, la immerse di nuovo.Lo squalo lasciò la presa e si staccò rivoltandosi.Ful'ultimo squalo della schiera ad avvicinarsi.Non c'era più niente da mangiare, perloro.Il vecchio ora respirava a stento, e sentiva un sapore strano in bocca.Eradolciastro e ramoso e per un momento ne ebbe paura.Ma durò poco.Sputò nell'oceano e disse:  Mangiate anche questo, galanos.E sognate di averucciso un uomo.Sapeva di essere sconfitto ormai definitivamente e senza rimedio e ritornò apoppa e vide che l'estremità scheggiata della barra riusciva a entrare nel suo foroabbastanza da permettergli di pilotare la barca.Si mise il sacco sulle spalle eraddrizzò la direzione.Navigava senza fatica, adesso, e il vecchio non aveva pensieriné sensazioni di alcun genere.Ormai era al di là di tutto e pilotava la barca per44 ritornare al suo porto meglio e con più intelligenza che poteva.Durante la notte glisquali azzannarono la carcassa come si possono raccogliere le briciole sulla tavola.Ilvecchio non vi badò e non badò a nulla fuori che al timone.Notò soltanto comenavigava leggera e bene la barca, adesso che non aveva quel gran peso accanto.È una buona barca, pensò.È solida e non è danneggiata, a parte la barra deltimone.Questa è facile sostituirla.Sentì che era dentro la corrente ora e vide le luci dei villaggi rivieraschi lungola spiaggia.Ora sapeva dov'era e non era nulla tornare a casa.Certo il vento è un nostro amico, pensò.Poi soggiunse: a volte.È il grandemare coi nostri amici e i nostri nemici.È il letto, pensò.Il letto è il mio amico.Soltanto il letto, pensò.Il letto sarà una grande cosa.È facile quando si è battuti,pensò.Non avevo mai provato com'è facile.E che cos'è stato a batterti, pensò. Niente disse ad alta voce. Sono andato troppo al largo.Quando entrò nel piccolo porto le luci della Terrazza erano spente e il vecchiosapeva che tutti erano a letto.La brezza aveva continuato ad alzarsi, e ora soffiavaforte.Però il porto era tranquillo e il vecchio approdò nel piccolo tratto di pietresotto gli scogli.Non c'era nessuno ad aiutarlo, così issò la barca meglio che poté.Poiscese e la legò a uno scoglio.Disarmò l'albero e serrò la vela e la legò.Poi si mise in spalla l'albero e siavviò verso la salita.Fu allora che capì la profondità della sua stanchezza.Si fermòun momento e si voltò a guardare e vide alla luce delle lampade sulla strada la grandecoda del pesce, che sorgeva ritta dietro alla poppa della barca.Vide la bianca lineanuda della colonna vertebrale e la massa scura della testa col rostro sporgente e tuttala nudità in mezzo.Riprese la salita e giunto in cima cadde e rimase un momento disteso conl'albero sulla spalla.Cercò di alzarsi.Ma era troppo difficile, e rimase lì seduto conl'albero sulla spalla e guardò la strada.Sull'altro lato della strada passò un gatto afare gli affari suoi e il vecchio lo guardò.Poi guardò soltanto la strada.Alla fine posò l'albero a terra e si alzò.Raccolse l'albero e se lo mise in spalla e si avviò per la strada.Dovette sederecinque volte prima di arrivare alla sua capanna.Nella capanna appoggiò l'albero alla parete.Nel buio trovò una bottigliad'acqua e bevve un sorso.Poi si distese sul letto.Si tirò la coperta sulle spalle e poisulla schiena e sulle gambe e dormì a faccia in giù sui giornali con le braccia tese e lepalme delle mani girate.Dormiva ancora quando il ragazzo si affacciò alla porta la mattina.Il vento eracosì forte che le paranze non potevano uscire, e il ragazzo aveva dormito fino a tardie poi era venuto alla capanna del vecchio come faceva ogni mattina.Il ragazzo videche il vecchio respirava e poi vide le mani del vecchio e si mise a piangere.Uscìsenza far rumore per andare a prendere un po' di caffè e lungo tutta la strada continuòa piangere.45 C'erano molti pescatori intorno alla barca intenti a guardare ciò che le eralegato accanto, e uno era nell'acqua, coi calzoni arrotolati, e misurava lo scheletrocon un pezzo di lenza.Il ragazzo non scese.Vi era già stato e un pescatore custodiva la barca per lui. Come sta? gridò un pescatore. Dorme rispose il ragazzo.Non gli importava che lo vedessero piangere. Non disturbatelo.Nessuno. Era lungo cinque metri e mezzo dal muso alla coda gridò il pescatore che lostava misurando. Lo credo disse il ragazzo.Andò alla Terrazza e chiese una lattina di caffè. Caldo e con molto latte e zucchero. Nient'altro? No.Più tardi vedrò che cosa può mangiare. Che pesce disse il proprietario. Non ho mai visto un pesce simile.Eranodue bei pesci anche quelli che hai preso tu ieri. Accidenti ai miei pesci disse il ragazzo.E ricominciò a piangere. Vuoi bere qualcosa? chiese il proprietario. No disse il ragazzo. Di' che non disturbino Santiago.Poi ritorno. Digli che mi dispiace. Grazie disse il ragazzo.Il ragazzo portò la lattina di caffè caldo nella capanna del vecchio e gli sedetteaccanto aspettando che si svegliasse.Una volta parve che stesse per svegliarsi.Maera ripiombato in un sonno pesante e il ragazzo aveva attraversato la strada a farsiprestare un po' di legna per scaldare il caffè.Finalmente il vecchio si svegliò. Resta sdraiato disse il ragazzo. Bevi questo. Gli versò un po' di caffè in unbicchiere.Il vecchio lo prese e lo bevve. Mi hanno battuto, Manolin disse. Mi hanno proprio battuto. Ma non ti ha battuto lui.Il pesce. No.Davvero.È stato dopo. Pedrico sta pensando alla barca e all'attrezzatura.Che cosa vuoi fare dellatesta? Di' a Pedrico che la tagli e l'adoperi nelle trappole. E la spada? Tienila tu, se la vuoi. Certo che la voglio disse il ragazzo. Ora dobbiamo pensare a fare i nostripiani per tutto il resto. Sono venuti a cercarmi? Certo.Col guardiacoste e gli aeroplani [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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