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.136Le vaghe membra e l alma che le informa,partir l una da l altre non si ponno;e quando verrà tempo che si dormada quegli occhi beäti eterno sonno, 140151Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzonieresí come ogni altra in cener si trasforma(ché le leggi de fati cosí vonno),perché non perda il ciel cosa sí bella,questa cangiar vedrassi in nova stella! 144E fra le stelle di che il cielo è sparto,non avrà stella piú lucente e pura:stia in levante o in ponente, o in Austro o in Arto,quella parte del ciel non fia mai scura! 148Fortunato quel ventre, al cui bel partoquesta stella darà sorte e natura!Felice il peregrin, felice il legno,ché andran la terra e l mar sotto l suo segno! 152Fu, dunque, d ogni tempo il nostro intentoe di servirvi, o donne, e d agradarvi;or, piú che mai, ciascun di noi contentoil miglior sangue suo voria sacrarvi.156Che diate al foco fiato e nudrimentosol venímo devoti, oggi, a pregarviin guisa il nostro ardor da voi si tempre,che noi possiam languire ed arder sempre.160Non è meglio col vento de favorisoffiar al foco, che arde, e giunger legna,onde sian quasi eterni i nostri ardori,poiché a sí nobil fiamma il ciel ne degna, 164che far incenerir questi arsi cuori,ond il foco e la vita a fin ne vegna.E dovreste agradarve d ambo dui,piú che non fate de tormenti altrui.168Quando questi arsi cuor cener saranno,mercé di voi, che tai gli avrete fatti,vostri bei volti, ch entro a i cuor si stanno,per man d amor, al natural ritratti, 172partecipi saran de l altrui danno,ché fian, co i nostri cuori, arsi e disfatti.Ad impetrar mercé, questo ne vaglia:ch almen di voi, se non d altrui, vi caglia! 176152Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereQuel vivo foco, che da voi s accese,per colpa vostra, dunque, non si mora.Come son nostri petti altari e chiese,dove vostra beltà, Donne, s adora; 180cosí le fiamme ne i cuor nostri accese,inestinguibilmente ardendo ogni ora,sian lampadi, che splendano davantia le sembianze de bei volti santi.184Non siate, Donne, sí tenaci e scarse;date de l oglio, ond ardan l altrui lampe,a ciò che possa il sagrificio farseal sacro altar de l onorate stampe.188Fate che l foco, che n accese e arse,ne mai vento di sdegno, acqua d oblio,smorzin le fiamme, accese del desio.192Ciascuna si disponga ad esser pia,purché a buon tempo la pietà vi punga.Poi che morir, ardendo, ogni un desia,non sia la vita, piú del foco, lunga, 196ma l una e l altro insieme estinto sia;ché dica ogni uom, che sopra l cener giunga,poi che mill anni e piú sotterra giacque: Felice foco, onde tal cener nacque! 200Per non privar de gli altri onor il giorno,io farò, Donne, fine e riverenza;e, dal vostro festoso almo soggiornola nostra gravità presa licenza, 204entreremo nel ballo, e, perché scornonon rechi a noi la poca esperienza,Amor, d ogni bella arte alto maëstro,guidi le piante a noi, gli occhi a voi, destro! 208153Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereSTANZE: IVPer la medesima(Recitate dall «Alba» nell intermezzo dell a.I dell Alessandrodi A.Piccolomini).Alba, via piú che l dí pura e lucente,a cui Ombra e Viltá fuggon davante,Alba, uscita dal sen dell occidente,per far men bello ed invido il levante; 4piacciavi aver le illustri orecchie attentealle parole mie, che non fian tante,ché io non posso nel dir troppo esser lunga,perché il sol, che mi segue, non m aggiunga.8Senza dirvi io chi sono, a questa stella,che mi va innanzi, ed al candor ch ho intorno,conoscer ben potrete ch io son quella,chi scaccio via la notte e guido il giorno; 12alba detta da voi, di voi men bella,che fate il mondo d altra luce adorno,che non fo io, che il grande officio tengo,ed or sí umíle a riverirvi vengo.16Se di soverchia e insolita rossezzala guancia mi vedete oggi dipinta,vien ciò dal veder qui tanta bellezza,ond io già mi conosco d esser vinta; 20e s oggi uso al venir maggior prestezza,che gli altri dí, son dal desio sospintadel novo lume, che qui splende e raggia,che un novo ciel parer fa questa piaggia.24Né meraviglia abbiate, se m incendedesio della beltà che l mondo lega,e se io son presta a tôr le negre bendeche l atra notte in su la terra spiega: 28ché, per vedervi, il ciel, che qui su pende,oltre l usato ancor s inchina e piega.Mirate il ciel, che ai vostri rai s indora,154Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereche basso mai non si girò, com ora
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